Come tutelarsi dai rischi fiscali dei lavori del superbonus 110%

Indubbiamente il primo passo è quello di svolgere i lavori inclusi nel superbonus 110%, ovvero richiedere l’agevolazione solamente per quegli interventi edilizi che prevedono il sostegno.

Risulta però anche importante avere con sé determinati documenti, da presentare quando si richiede il credito, ma anche per dimostrare la correttezza di tutti i passaggi in caso di verifiche fiscali. Ricordiamo qui i documenti più importanti da conservare:

  • Le fatture relative ai lavori e alle spese pagate per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni, con i relativi pagamenti;
  • Ricevuta del bonifico postale o bancario per l’avvenuto pagamento dei lavori. Non è possibile provvedere al pagamento in contanti e richiedere il bonus;
  • Dichiarazione del consenso del proprietario dell’immobile se i lavori sono stati svolti e le spese sostenute da un altro soggetto che ha un diritto reale sull’abitazione;
  • Una copia del documento di delibera dell’assemblea condominiale in caso di lavori su parti comuni di edifici;
  • Una copia dell’asseverazione che è stata inviata correttamente all’ENEA per il miglioramento energetico o antisismico all’interno dell’immobile
  • Il visto di conformità;
  • L’asseverazione ‘di efficienza energetica’;
  • La Cila, ossia la Comunicazione di inizio lavori asseverata;
  • La polizza assicurativa sottoscritta dai tecnici asseveratori.

Una volta conservati e presentati questi documenti, l’Agenzia delle Entrate può effettivamente verificare che tutti i passaggi sono stati svolti correttamente.

I controlli dell’Agenzia delle Entrate hanno luogo in applicazione delle disposizioni di cui al decreto Antifrodi, mentre i possibili esiti dell’iter sono in sintesi due:

  • dopo aver avviato il controllo e passati 30 giorni, la cessione si sblocca in automatico;
  • al contrario se dovessero emergere problemi che rendono definitivo il blocco, l’iter si chiude.

Altre verifiche non sempre vengono effettuate nell’immediato, ma possono anche arrivare dopo diversi anni.

Secondo le regole infatti, il fisco può intervenire a controllare la fruizione di diversi sostegni, come il bonus facciate 2022, con i nuovi lavori ammessi fino a dicembre. Per questi controlli, per quelli su tutti i bonus, incluso il superbonus 110%, l’Agenzia delle Entrate ha tempo fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi con cui è stata richiesta la detrazione.

Per questo motivo è consigliato, per tutelarsi il più possibile, conservare negli anni tutta la documentazione relativa ai lavori, secondo l’elenco visto sopra, e avere copia di fatture e autorizzazioni. In caso di controllo infatti, potrebbe essere necessario presentare al fisco uno o più documenti nuovamente, per dimostrare di essere in regola con tutti gli adempimenti e le normative.

Un dubbio ricorrente riguarda chi paga qualora i lavori non fossero a norma, dato che l’Agenzia delle Entrate può revocare l’agevolazione e avviare un recupero fiscale

Per legge il controllo finale sulle detrazioni spetta sempre al committente dell’opera, quindi al proprietario di casa. Di conseguenza l’Agenzia delle Entrate può prelevare le somme evase direttamente dal contribuente. 

Questo non deve spaventare: il proprietario può rivalersi sull’impresa che ha eseguito i lavori in modo sbagliato facendo perdere l’agevolazione.  Per farlo bisogna aprire un processo civile e chiedere il risarcimento dei danni, sia patrimoniali che morali.

Il recupero integrale della somma sborsata è assicurato dal fatto che i tecnici sono obbligati a stipulare un’assicurazione per coprire eventuali difformità nell’esecuzione dei lavori.

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(https://www.donnegeometra.it/portfolio/superbonus-110-cosa-controlla-lagenzia-delle-entrate-)